le blog de Sandrokhan

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Wednesday, December 22 2010

Gasparrate

Vorrei segnalare quest'interessante post di Luca Sofri sul suo celeberrimo blog. Pone l'occhio da un punto di vista "interno" all'ambito dei giornalisti e trovo questo sguardo di estremo interesse perché non è stato quasi mai ribadito in maniera esplicita:

Il modulo Gasparri

L’alleanza tra Maurizio Gasparri e i media italiani delle ultime 24 ore è stata un ennesimo e plateale esempio di un meccanismo di autoconservazione del disastro italiano e dei suoi principali responsabili, la politica e l’informazione. Una stampa che avesse una propria autonomia e indipendenza sulla gerarchia delle notizie, o una stampa che avesse caro quanto sostiene un cambiamento di modalità nell’andamento della politica italiana, non prenderebbe sul serio il comunicato delirante di un esponente politico privo di ruoli di governo e che deve la sua visibilità soltanto a un lungo curriculum di sparate da tabloid.

Ricapitoliamo: Gasparri non è nessuno, non è un ministro, non ha poteri di nessun tipo rispetto alla sua proposta, e dice una cosa che non viene raccolta concretamente da nessun esponente politico e anzi criticata o snobbata da tutti. Gasparri che dice che bisogna arrestare gli studenti è come Moira Orfei che dice che si deve salvare il circo. E nelle redazioni lo sanno: sta dentro a un deterioramento della politica fatto di dichiarazioni a chi la spara più grossa che rimpiazzano la politica, e sta dentro a un innalzamento del livello dello scontro che serve solo a far sopravvivere i protagonisti dello scontro.

Un’informazione degna di questo nome, all’arrivo del comunicato di Gasparri, sarebbe quindi attraversata da due pensieri. Uno che dice “cazzata” e torna a fare il suo mestiere su cose più importanti. Un altro che dice “gli reggo il gioco? continuo a essere complice di questo meccanismo e della sopravvivenza di questo regime? No, ci dev’essere altro da raccontare”. Sia di etica giornalistica, o sia di visione politica, la conclusione è “non lo pubblico”.

Invece nella prevalenza dei media prevalgono altri due pensieri: uno è “wow, vai col titolone, l’orco Gasparri vuole arrestare gli studenti” (etica giornalistica). L’altro è “vergogna, noi li fermeremo mobilitando i nostri lettori, e stavolta l’hanno fatta grossa, e con questo perdono le elezioni” (visione politica). Il risultato è che schiere di direttori, giornalisti, commentatori che fingono (o credono davvero?) di fare argine a prepotenze e berlusconismo ne sono quotidianamente servi e alleati: o qualcuno pensa che Gasparri salti sulla sedia a leggere gli editoriali che lo criticano? C’è una deliberata, cieca e scellerata complicità nella conservazione di questa maggioranza e di questa pessima politica da parte di quei giornali che fingono di combatterla e da anni non guadagnano a questa causa un elettore in più, un consenso in più, un argomento in più. Nel loro campo sono lontani dal mostrare un’alternativa tanto quanto lo sono i partiti di opposizione, e preferiscono lisciare il pelo ai loro lettori con demagogie e terrorismo: le ultime copie le vendono così.

Fonte

Monolites

Fonte

Impassibile davanti agli eventi del mondo, insensibile alle critiche, alle accuse, alle proteste, chiuso e concentrato in se. Lapideo

Tuesday, December 21 2010

Ci sono tre imprese che in 17 anni sono cresciute del 500%: mafia, camorra e ‘ndrangheta

Anche se il tema potrebbe sembrare scontato, penso sia bene riproporlo in ogni occasione. Non c’è paese nell’Europa occidentale in cui la malavita organizzata abbia prosperato negli ultimi anni come l’Italia. E questo è accaduto proprio negli anni in cui è caduta la cosiddetta Prima Repubblica e la vita politica è stata dominata, bisogna ammetterlo, dall’avvento al potere di Silvio Berlusconi e dal tentativi dei vari leader del centrosinistra di sconfiggerlo.

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Ebbene ecco cosa è accaduto in questi anni secondo un articolo pubblicato dall’inserto culturale de Il Sole-24 Ore a firma di Donald Sasson, storico inglese e profondo conoscitore delle vicende italiane.

“Una delle anomalie italiane è il perdurare del potere e dell’estensione del potere della criminalità organizzata in Italia, senza precedente nell’Europa occidentale e ancor più potente rispetto a ogni altro paese avanzato Giappone comprese (il potere della Yakuza non si avvicina minimamente a quello di Cosa Nostra, della Camorra e della ‘ndrangheta. (…) Finora, dai dati a nostra disposizione fra il 1993 e il 2009, il fatturato delle tre organizzazioni criminali è aumentato del 500% e questo in un momento di ristagno per l’economia italiana. E nell’aprile del 2009, il procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore ha dichiarato che, secondo le sue stime, circa il 30% dei politici locali sono complici della Camorra, affermazione che in qualsiasi altro paese dell’Europa occidentale avrebbe provocato uno scandalo enorme”.

Da noi, invece, non accade. Solo assuefazione?

Fonte: Repubblica 20 Dicembre

Sunday, December 19 2010

Disse la buonanima....

“Lasciarli fare. Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città“.

Giornalista: “Dopo di che?”

“Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri”.

Giornalista: “Nel senso che…”

Cossiga: “Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano“.».


( Francesco Cossiga, 23/10/2008)


Attenti ragazzi! Ricordiamoci la buonanima.... ricordiamocela!

Ogni giorno in più che si parla di scontri è un giorno in meno in cui si parla dello scempio di ciò che è avvenuto in parlamento con il voto di fiducia e della drammatica situazione economica e sociale del paese.... di altre milioni di magagne! E' esattamente quello che si vuole ottenere!

Siamo sull'orlo di una difficile situazione economica e la nostra politica è bloccata. Ricordiamoci dei nostri vicini, esattamente un'anno fa la Grecia ! Tutti si affannano a dire che la nostra situazione è molto diversa da quella greca di un'anno fa forse perché è invece troppo simile! Cosa hanno concretamente ottenuto i greci da quella violenza se non leggittimare la repressione antidemocratica e sfilacciare il loro stesso movimento riducendone il consenso e la capacità di far pressione sul sistema?

Ricordiamo i nostri anni '70 e tutto quello che  non hanno portato, a tutti quelli di allora che ora scaldano i banchi del parlamento e sono spesso proprio i peggiormente implicati nel collasso socio-economico del paese.

Teniamo presente  il 2001 di Genova  con questi "Black Block" che sono ancora evocati dai media dopo un'intero decennio. Sono più imperituri ed evanescenti delle "armi di distruzione di massa" ai tempi dell'Iraq o di qualunque altra cavolata abbiano voluto farci bere. Anche il nome è ben scelto, misterioso ed evoca paura. Ricordiamo poi la cura cilena utilizzata in quell'occasione. Manganelli di legno per alcuni manifestanti e manganelli mediatici per tutta la popolazione! 

Odio quell'aforisma, ci perseguita tutti sempre e lo odio! Lo ritrovo in ogni aspetto della vita sociale e politica italiana. Spesso mi capita di pensare che quelle parole di Tommasi di Lampedusa sono applicabili anche ai movimenti di protesta di piazza: "fare in modo che tutto cambi" ( come dire "rivoluzione" fare un sacco di casino, violenza con relative controrisposte) "perchè nulla cambi" (per fiaccare ed indebolire, erodere il consenso della vera protesta attiva nel cambiamento  che fa paura!). E' un'ennesimo perverso machiavellico meccanismo d'oppressione che ci siamo inventati noi italiani.

Ricordiamo, riflettiamo e non lasciamoci fregare!

Saturday, December 18 2010

Libere loquuntur

16 Dicembre 2010 - Parlamento europeo


17 Dicembre - Annozero




Quando si vedono queste cose è il sintomo che siamo davvero alla caduta. Non rimane che nascondersi dietro la volgarità e l'arroganza perché dopo tre lustri di stronzate ed affabulazione mediatica nulla è rimasto a far paravento.Il campionario dei trucchi è finito, l'esasperazione porta al gettare la maschera istituzionale e televisiva sorridente e gentile mostrare le reali intenzioni di bloccare la libertà di espressione in qualsiasi modo, anche con arroganti, maleducate e antidemocratiche prevaricazioni.E' la reazione scomposta del prestigiatore che vede i suoi trucchi sistematicamente fallire perché oramai il suo show non sta più in piedi. Storicamente l'Italia si è sempre  dimostrata un paese incredibilmente tollerante con chi dimostra di avere acume e realismo politico quanto spietato con chi dimostra di non possedere queste doti. Lo hanno capito questi che è tempo di parlare del paese reale che è in grossi guai? Il punto di rottura è stato raggiunto e quello che era permesso prima ora non ha più modo di sussistere, non è più tempo di trucchi!

Wednesday, December 15 2010

Preveggenze

da "Gli onorevoli" del 1963 diretto da Segio Corbucci,

Questo è invece l'oroscopo di Silvio Berlusconi realizzato da Boris Cristoff nel 2002 (impressionante!):

"Tra il 2003 ed il 2004 il suo potere brillerà al massimo, con una netta tendeza di destra, giusto nel sestile esatto all'AS, per poi allentarsi fino al 2010. Le sue responsabilità cresceranno come un'inondazione fino al 2005, nel quale il suo cuore potrebbe anche avere dei problemi.
Supponendo che questo problema non evolva negativamente, la sua espansione finanziaria arriva all'apogeo nel 2007. Nel 2010, sette anni e mezzo da oggi, sarà la fine della sua carriera attuale. Però l'avvenimento più forte che avrà sarà nel 2014 in opposizione a Saturno-Luna, potrebbe essere un trasferimento in un luogo lontano o esilio con forti perdite ed un gran dolore personale. In ogni modo questo è un destino che sarà ricordato per molto tempo.

Tuesday, December 14 2010

Ghedini contestato in piazza Montecitorio (14 dicembre 2010)

Il parlamentare Pdl bloccato da alcuni manifestanti fuori dalla Camera: Ghedini è costretto ad allontanarsi e a rifugiarsi nell'Hotel Nazionale. "Pagliacci, vergogna, dovete dimettervi tutti" Video di A. Crispino

Purtroppo dal sito di "Repubblica" non posso postare direttamente i video quindi questo è il Link 
Tre parlamentari li fanno restare ma basta un netturbino a farli fuggire! Peccato non ci siano netturbini a Montecitorio ma solo parlamentari.

Saturday, December 11 2010

Libro delle vacanze di Natale

Voglio porvi una domanda: a 26 anni di distanza dalle rivoluzioni promesse da Bossi, quali sono le condizioni di questo paese? Cosa ha fatto la Lega Nord per farlo uscire dal pantano? Ogni capitolo di questo libro vi ha mostrato che ha raccolto il nulla, che le mirabolanti promesse non sono state mantenute. Ve lo dico io come stanno le cose: oggi, il debito pubblico e il deficit sono più alti, il parassitismo statalista non molla la presa, il clientelismo sʼè irrobustito grazie allʼentrata in gioco dei leghisti e delle loro parentopoli, il tessuto economico sta marcendo soprattutto nella Padania produttiva e non regge la concorrenza straniera, le aziende chiudono o emigrano, la pressione fiscale è schizzata verso lʼalto, la corruzione è anche peggio dei tempi di Tangentopoli. Con la Lega al governo sono aumentate le pensioni di invalidità, Roma e Catania hanno visto ripianati i loro soliti buchi di bilancio, a Napoli – coi voti leghisti, ha ricordato lʼUdc Mannoni – sʼè evitato lʼabbattimento delle costruzioni abusive. La Lega che blatera di fare gli interessi del Nord ha sganciato a Raffaele Lombardo 387.302 euro nel 2007 e 292.182 nel 2008. A babbo morto? (...)
Arriverà il giorno in cui anche Bossi verrà ricordato per quel che è veramente, non per quel che la passione – o lʼinteresse politico del momento – fan credere che egli sia.


Si, forse a natale dovrei leggere altro, un romanzo d'amore, poesie.... ma a me le storie  horror sono sempre piaciute!

E' un saggio molto particolare e unico finora nel suo genere. Vorrei segnalarvi due interessanti commenti che ho trovato in rete di chi ha già letto il volume:

ottima idea regalo per un militante leghista con capacità critica (merce rara, mi rendo conto). Adesso mi aspetto Maroni che chiederà diritto di replica in ogni libreria italiana in cui verrà presentato il libro

Libro interessante, ma poco incoraggiante. L'autore si pente della Lega perché ha capito che è un comitato di affari, che ha truffato i suoi elettori tradendo i propri valori, che in 20 anni non ha fatto che peggiorare l'Italia. Ma la Lega non è un male solo perché in fondo è un magna magna come tutti gli altri.
La Lega è un male anche se fosse fatta da persone corrette ed oneste. Sono proprio i principi di liberismo estremo, di egoismo, di xenofobia, di disprezzo per la solidarietà sociale dello Stato, ad essere negativi, anche se sostenuti con onestà, buona fede e sincerità dalle masse di "padani" in camicia verde in estasi per Bossi.
L'autore non rinnega quindi la Lega delle origini, ed infatti promuove il suo movimento (www.movimentolibertario.it) per il quale "lo Stato è una finzione che obbliga a vivere tutti alle spalle di tutti gli altri" e "la proprietà privata è un diritto naturale, le tasse sono un furto".

Quindi attenzione a leggere il pur pregevole volume nella giusta prospettiva.

Wednesday, December 8 2010

Assange sceglie di affrontare i suoi accusatori

Giusto per capire meglio il personaggio, una vecchia interessante intervista (ai tempi del primo database su Iraq/Afganistan) di Julian Assange in cui spiega cosa è Wikileaks, le finalità e le modalità di azione.



naturalmente tutti sapete che due giorni fa Assange ha deciso di consegnarsi spontaneamente alle autorità inglesi, ha deciso di controbattere e difendersi dalle accuse postegli e da quelle che verrano poste. Il tutto è riportato da  Agoravox .

Dietro l'embargo (Amazon, Paypal, EasyDNS, etc.) a Wikileaks citato nell'articolo per taluni è palese la presenza di pressioni USA . Bella la battuta fatta da Jeff Jarvis :

“I can use Visa and Mastercard to pay for porn and support anti-abortion fanatics, Prop 8 homophobic bigots, and the Ku Klux Klan. But I can’t use them or PayPal to support Wikileaks, transparency, the First Amendment, and true government reform.”

Io spero che qui non inizi una nuova era di oscurantismo sulla rete! Mi auguro che la "fluidità" intrinseca del web e la "riottosità" proverbiale del popolo della rete scongiurino il rischio del cappio mediatico. Poi da tenere in considerazione sono anche gli interessi commerciali che in rete sono immensi! Le fortune di un servizio in rete sono rapidamente mutevoli, Amazon e gli altri ci pensino! Alternativa a loro esiste di già abbondantemente, come ricorda anche Massimo Martellini nel suo bell'articolo sul Post:

Non è sufficiente la polverizzazione del Primo Emendamento per trasformare una cretinata in un atto eroico, così vale la pena sottolineare che gli attacchi informatici sono piccoli comodi passatempi da cameretta, mentre la censura verso Visa, Mastercard, Amazon o Paypal, dovrebbe eventualmente, per i tanti che in questi giorni si sono sentiti offesi dalle prese di posizione di queste aziende contro Wikileaks, dar segno di sè attraverso altri metodi.
Che il dosactivism è roba buona per i titoli dei giornali di domani e per rinforzare una idea diffusa secondo la quale Internet sia un luogo di pratiche esoteriche e misteriose difficili da capire. Ho spostato il mio carrello di acquisti natalizi da Amazon a IBS, quando dovrò scegliere la carta di credito mi ricorderò di Mastercard ma i cinque minuti di effimera gloria degli hacker pro-Assange, quelli sono facili da capire, esattamente come quelli di chi ha abbattuto Wikileaks.org perché infastidito dalla pubblicazione in rete dei cablogrammi delle ambasciate. Si tratta di due opposte ed identiche imbeciliità di cui sarebbe bello poter fare a meno
.

Così ci uccidono

Ho letto solo alcune parti di questo libro appena uscito. Quel poco che ho letto mi ha veramente impressionato in senso positivo e ve lo consiglio... poi una volta che l'avete comprato prestatemelo che finisco di leggerlo (sto troppo in bolletta!).

Così ci uccidono

35.000 morti e mezzo milione di malati: ogni anno sono queste le vittime delle sostanze tossiche che gli italiani mangiano e respirano. 

 

6740 chilometri quadrati, un territorio più esteso della Liguria: è la superficie complessiva delle aree contaminate dai veleni nel nostro Paese.

 

15 milioni: sono le persone che in Italia vivono in zone considerate a rischio sanitario.

 

Un disastro nazionale di cui nessuno vuole parlare, una vera e propria industria che coinvolge nomi di spicco. E prospera sulla pelle dei cittadini.

 
Forse siete convinti di scegliere sempre il meglio, e al supermercato passate ore a selezionare prodotti “di qualità”. Ma nel cibo che mangiate, nell’acqua che bevete, nell’aria che respirate e nei cosmetici che vi spalmate sul corpo i veleni sono in agguato. Tra gli avvelenatori non ci sono solo camorristi, mafiosi e criminali risaputi. La categoria comprende anche personaggi insospettabili. Politici ufficialmente impegnati nella tutela dell’ambiente ma che, tra i beni di famiglia, possiedono aziende accusate di minare la salute dei dipendenti. Industriali milionari che confezionano i prodotti di marche famose con materiali scadenti e nocivi, vere e proprie bombe a orologeria per i consumatori. Sindaci e assessori che di fronte ad analisi inquietanti sulle sostanze tossiche contenute nell’acqua comunale preferiscono tacere “per non allarmare inutilmente la popolazione”. Responsabili delle bonifiche di aree gravemente contaminate, nel cuore dei nostri centri urbani, che lavorano solo per gonfiare il proprio portafogli, incuranti di chi in quelle zone vive o andrà a vivere. Sembra incredibile, ma succede di rado che queste storie clamorose trovino spazio nelle cronache di stampa e televisione. Ecco perché Emiliano Fittipaldi, una delle firme più giovani e agguerrite del giornalismo italiano d’inchiesta, ha intrapreso un viaggio che lo ha portato a raccogliere documenti esclusivi, atti giudiziari, testimonianze inedite e dati secretati. Sfidando con testardaggine i silenzi e le reticenze che finora ci hanno impedito di sapere, ha percorso la nostra terra da Trento a Priolo, via Milano, Roma, Napoli, Taranto e un’infinità di centri piccoli e grandi, per ricostruire l’immagine di un Paese in cui l’avvelenamento dei cittadini è solo il danno collaterale di un business senza pietà.

Emiliano Fittipaldi è nato a Napoli nel 1974. Attualmente è giornalista dell’“Espresso”, dopo aver lavorato per il “Corriere della Sera” e il “Mattino”. Per le sue inchieste ha vinto il premio Ischia, il Gaspare Barbiellini Amidei e il Sodalitas. Ha scritto con Dario Di Vico Profondo Italia (Bur 2004).

Sunday, December 5 2010

Assange

Simpson e globalizzazione


Avete mai notato che la sigla iniziale dei Simpson è sempre diversa? In gergo viene definita couch-gag ed ha spesso ospitato grandi artisti di ambiti estranei al mondo del cartone e del fumetto. Sono stato veramente colpito da questo couch-gag di Banksy , un genietto inglese dei graffiti molto famoso in rete, le cui opere mi convincono tantissimo! Il tema trattato da Banksy è quello del lavoro minorile, in particolare dei bambini asiatici. Proprio nel momento in cui la Fox sta decidendo di spostare gran parte della sua produzione della serie in Corea del sud. Il produttore Al Jean afferma in un'intervista al NYT  che ha accettato lo story board di Bansky senza batter fiato e senza timori e remore di "mordere la mano che gli da da mangiare". Beato lui! magari fossero così pure i giornalisti italiani. Comunque mentre Jean afferma che la stessa dirigenza Fox abbia approvato il couch-gag e che non sarà imminentemente licenziato, alcuni blogger sostengono che l'azienda non sapesse del progetto Jean/Bansky e che si sarebbe infuriata per l'accaduto. La Fox avrebbe preteso la cancellazione da Youtube del video.... che infatti se cliccate è cancellato! Che dite? Fu libertà di espressione o uno sberleffo alla rete? In ogni caso sono dei dilettanti questi della Fox! Come ben sapete da noi nessuna delle due possibilità avrebbe modo di verificarsi!

Per me i creatori (e lavoratori) dei Simpson hanno fatto centro, hanno capito di trovarsi in una condizione privilegiata. Avendo idee, una certa libertà d'azione e le immagini dalla loro parte, le hanno messo a frutto! Immaginatevi se potessero fare la stessa cosa gli operai di Pomigliano, dei divanifici, del settore delle calzature e delle calze di nylon...etc-etc-etc. Immaginate se potessero mostrare immediatamente a tutti il dove opereranno le aziende che li stanno licenziando. Chi sarà d'ora in avanti a produrre i prodotti che prima producevano. Le modalità come saranno realizzati questi beni. Poi vediamo se qualcuno in qualche porta a porta può darla a bere che "sono le regole dell'economia moderna" o che "è colpa dei cinesi"!

Chi ha paura del topo?

Questa è l'interessante campagna dell' International Society for Human Rights realizzata in collaborazione con O’Socio . Purtroppo anche la nostra politica ha sempre dimostrato sentimenti non molto amorevoli nei confronti del "topo"del web!



International Society for Human Rights (ISHR): Kim Jong-il

International Society for Human Rights (ISHR): Muammar Gaddafi

International Society for Human Rights (ISHR): Robert Mugabe

International Society for Human Rights (ISHR): Mahmoud Ahmadinejad

International Society for Human Rights (ISHR): Raul Castro

International Society for Human Rights (ISHR): Hugo Chávez

Saturday, December 4 2010

Pensieri erratici

Una cosa che ho sempre notato all'estero è quanto i quotidiani siano "esili". Non nei contenuti ma nella carta! Fateci caso quando siete all'estero o da un'edicolante che ha la stampa estera. Pesate il Gurdian, Liberation, El Pais, il Frankfurter Allgemeine Zeitung e poi ditemi! Saranno i contributi per la carta? Li hanno appena rinnovati anche per il 2011! Ma questo è magari l'argomento per un'altro futuro post. Ora la mia mente erratica mi spinge a parlare di tutt'altro argomento. 

E' mai possibile che in tutta questa ipertrofia cartacea non vi sia stato lo spazio per un trafiletto in  cui infilare questa notizia?

Missione Adro: i Mille sbarcano nella bresciana alla riconquista d'Italia



Piattaforma della manifestazione:
Come già espresso dal Comitato Promotore per la Rimozione dei Simboli di Paritio dalla Scuola Pubblica durante la Conferenza Stampa di mercoledì scorso si ribadiscono i punti qualificanti della Manifestazione di Adro.

RIMOZIONE DEI SIMBOLI DI PARTITO DALLA SCUOLA PUBBLICA
La Sentenza del Tribunale del Lavoro di Brescia su ricorso della CGIL FLC ha confermato in modo inequivocabile che i simboli “Soli delle Alpi” devono essere IMMEDIATAMENTE rimossi (compresi quelli sul tetto) a spese del Comune di Adro poiché rimandano ad un Partito Politico che ne ha registrato l‟utilizzo. Il Comitato Promotore vigilerà perché ciò avvenga quanto prima.

DIFESA DELLA COSTITUZIONE
Il Giudice del Lavoro nell‟esporre le motivazioni della Sentenza e con la immaginabile pressione di una parte politica forte nel territorio nordista si è superato nell‟articolazione e approfondimento del tema richiamando infine più volte la Costituzione della Repubblica Italiana come ultimo baluardo legislativo a fronte delle potenziali lacune che il sistema normativo poteva evidenziare. Questa Sentenza farà Giurisprudenza.

LOTTA ANTI-MAFIA

Rimane intatto il DISONORE dell‟ingresso alla Scuola Pubblica su cui campeggia la gigantesca scritta “Polo Scolastico Gianfranco Miglio”, l‟ideologo della Lega Nord che teorizzò la “costituzionalizzazione della mafia e della „ndrangheta nel sud Italia”. Pessima sottovalutazione del valore che un tale messaggio comunica alla Criminalità Organizzata. Si vigilerà perché essa venga sostituita quanto prima con la dedica Ufficiale agli Eroi del Risorgimento Bresciano Enrico e Emilio Dandolo.
 
A tutto ciò si aggiunge la confusione di ruolo in cui versa il Sindaco di Adro quando sulle prime agenzie di un paio di mesi fa si leggeva: “tolgo i simboli dalla Scuola Pubblica se me lo dice Bossi”, mentre ieri, dopo la sonora bocciatura del Tribunale del Lavoro, il primo Cittadino si appellava al Presidente della Repubblica. Forse sarebbero opportune le sue DIMISSIONI e COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE da parte del Ministro degli Interni Maroni.
Il Comitato Promotore assieme a tutti i Cittadini che si uniranno ne chiederà conto nella
 
MANIFESTAZIONE PER LA RIMOZIONE DEI SIMBOLI DI PARTITO DALLA SCUOLA PUBBLICA – DIFESA DELLA COSTITUZIONE – LOTTA ANTIMAFIA
SABATO 4 DICEMBRE 2010
ADRO
ritrovo ore 14,00 – partenza da Piazza del Municipio ore 14,30 al seguito di Giuseppe e Anita Garibaldi a cavallo e con il tricolore e 10 Gonfaloni Comunali ridisegnati con i simboli di partiti politici (come i “Soli delle Alpi” votati in Consiglio Comunale) – arrivo nel Piazzale della Scuola – taglio del nastro tricolore per la ri-liberazione dell’Istituto e consegna della targa intitolata agli Eroi Bresciani del Risorgimento Italiano i fratelli Enrico e Emilio Dandolo – accompagnamento musicale e interventi dei delegati dal palco mobile sino alle ore 20,00
Il Comitato Promotore
Ilaria Poli (Genitrice Scuola e Cittadina di Erbusco)
Michele Parzani (Cittadino di Adro)
Battista Oprandi (Genitore Scuola e Cittadino di Cologne)
Marco Dotti (Cittadino di Erbusco)
Marinella Muntoni (Cittadina di Brescia)
Federico Ferme (International Press – Cittadino di Milano)
Il Comitato Allargato
Silvio Ferretti, Caterina Altamore, Catia Ferlito, Antonio Signore, Giovanni Poli, Romana Vittoria Gandossi, Attilio Zinelli, Marina Varriano, Filippo Filippini, Chiara Cotelli, Patrick Favale, Enrico Capoferri, Federico Gervasoni, Samuela Bellini, Silvia Sissi Serra, Valentina Sacchi, Ludovica Pizzetti, Giordano Colleoni, Enrico Capoferri, Jessica Scaratti, Alessandra Mor.
MANIFESTAZIONE PER LA RIMOZIONE DEI SIMBOLI DI PARTITO DALLA SCUOLA PUBBLICA DI ADRO (BS) – SABATO 4 DICEMBRE 2010
ADESIONI
(in ordine cronologico)
MOVIMENTI – ASSOCIAZIONI – COMITATI – PARTITI POLITICI
(Popolo Viola Brescia
Popolo Viola Milano
Tavola della Pace – Circolo Peppino Impastato Vallebrembana
Centro Siciliano Documentazione “Peppino Impastato”
Partito Democratico – PD sezione Adro e Torbiato
Partito Democratico – PD sezione Nazionale Scuola
Partito Rifondazione Comunista – PRC federazione provinciale Brescia
Associazione Benvenuti in Italia – Torino
Centro Sociale 28 Maggio – Rovato (Bs)
Circolo Legambiente Ilaria Alpi – Erbusco (Bs)
Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune”
Resistenza Viola Piemonte
“Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” di Giovanni Impastato – Cinisi (Pa)
Popolo Viola Pisa (Gruppo Toscano)
Popolo Viola Lucca
Comitato “Sopra la Panca dell‟Accoglienza” – Vallesabbia (Bg)
Partito Democratico – PD sezione Brescia Ovest
A.N.P.I. – sezione Adro
Associazione Diritti per Tutti – Brescia
COBAS – Brescia
Partito Italia dei Valori – IDV sezione provinciale Brescia
Partito Italia dei Valori – IDV sezione giovani Brescia e Lombardia
Radio Onda d‟Urto – Brescia
Agende Rosse – Salvatore Borsellino
Associazione Art. 49 – Torino
Partito Sinistra Ecologia e Libertà – SEL sezione Franciacorta, Basso Sebino, Brescia
Popolo Viola Perugia
Nuova Resistenza – Palazzolo sull‟Oglio (Bs)
Comitato “Amici della Piazza” – Cividate al Piano (Bg)
Lista EurekAdro
Popolo Viola Trieste
CGIL Federazione Lavoratori Cultura
Circolo Libertà e Giustizia – Brescia
Rete Antifascista – Brescia
Associazione Altre Voci – Rovato (Bs)
Associazione Gruppo Presenza Locale – Cazzago San Martino (Bs)
Cerchio delle Donne – Rovato (Bs)
Movimento per la Partecipazione Cittadine e Cittadini – Brescia
Associazione LiberaMente – Villa Carcina (Bs)
Gruppo Pace e Solidarietà – Villa Carcina (Bs)
Associazione “Sinistra a Gussago”
U.S.B. (Unione Sindacale di Base ex Sincobas)
Qui Milano Libera
CGIL Camera del Lavoro – Brescia
PERSONALITA‟ DI RILEVANZA NAZIONALE
Umberto Santino, Direttore Centro Documentazione “Giovanni Impastato”
Giulio Cavalli, Scrittore e Autore Teatrale, Consigliere Regionale Lombardia IDV
Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Mi) “Comune Virtuoso”
Giuseppe “Pippo” Civati, Consigliere Regionale Lombardia PD
Francesco Paticucci, Consigliere Regionale Lombardia IDV
Gabriele Sola, Consigliere Regionale Lombardia IDV
Gianni Girelli, Consigliere Regionale Lombardia PD
G. Battista Ferrari, Consigliere Regionale Lombardia PD

Magari mi sono perso qualche giornale ma ho controllato per benino tutti i principali quotidiani! Si, so benissimo che è un momento politico cruciale ..... ma un trafiletto! Ricordiamoci gli inquietanti antecedenti da cui  tutto questo deriva:




..... evidentemente ..... evidentemente ...... evidentemente, non era ancora tutto per le scuole di Adro ed altro bolleva in pentola:

Non sarebbe stato male avere qualcosina in più sui media di questa manifestazione. Come i garibaldini, sono un po meno di 1000 persone venute da tutt'Italia. Oggi per far parlare di una manifestazione servono centinaia di migliaia di persone .... poi alla fine non si parla delle ragioni della manifestazione ma della guerra dei numeri sui partecipanti! Milioni di persone per gli organizzatori, qualcuno in meno della fila alla posta  che fate per pagare le bollette secondo il Ministero degli Interni! Conta sicuramente di più analizzare queste iniziative della "società civile" che l'ennesima velenosa giornata di cronaca politica. La cronaca politica sembra aver occupato tutto lo spazio dei mezzi d'informazione. Nel frattempo l'informazione trascura colpevolmente il paese reale fatto di troppa gente oramai che vive in condizioni di estrema difficoltà ma che si organizza nella cosiddetta "società civile" e tenta una reazione, esce dalla palude dell'inerzia. Il rischio concreto è di parlare solo dei personaggi "eccezionali" del circo politico, per la loro efferatezza o magari la loro eccellenza, ma si tralasciano i "normali" che stanno sui tetti delle fabbriche chiuse a protestare, che organizzano manifestazioni contro le più varie bestialità ci propongono questi tempi, lottano contro le mafie. L'informazione come la "fiction" della RAI ......... grandi, appassionanti storie di malefici o meravigliosi personaggi che trasportano la casalinga delle case popolari lontano dal suo quotidiano. Per fortuna non è tutta così l'informazione ma l'andazzo è innegabilmente questo, anche ora che l'epopea berlusconiana sembra alla sua fine e, sono sicuro, anche nel post-berlusconismo. Monicelli diceva che l'italiano aspetta sempre "colui che sa come vanno fatte le cose", egli deve pensare agli affari suoi e non ha tempo e voglia di occuparsi delle cose del suo paese ..... delega tutto alla politica ..... poi se va bene va bene, se va male Piazzale Loreto! Io aggiungerei che l'italiano di Monicelli ama l'informazione/fiction e trova noioso il giornalismo d'inchiesta più serio, trova addirittura assurdo impegnarsi in qualcosa (senza perlomeno un beneficio immediato ai suoi traffici).

Ecco, la strutturazione odierna dell'informazione mi ricorda tanto la visione di Monicelli. E' come se il Tg o il giornale dicesse ad ogni italiano che le cose veramente importanti possano venire solo dai politici che sono personaggi "eccezionali" (dei VIP)! La "società civile" non conta niente e viene analizzata solo come "massa". E' il mare in cui navigano le navi dei politici, uno sfondo, la scenografia di uno spettacolo teatrale, un elemento passivo usato e modificato da "coloro che possono fare"!

Per tali ragioni apprezzo immensamente coloro che, come la Gabbanelli, danno sempre spazio alla "società civile" e al paese reale, coloro che promuovono la "cittadinanza attiva" ed aiutano anche ad avvicinare i giovani alla politica nel modo giusto. 

Quante generazioni vorremo educare ancora come l'italiano di Monicelli?

PS 

Appena finito di scrivere questo post erratico sono tornato a vagabondare per la rete in cerca di materiale su uno dei temi di maggior interesse per me: lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici. Guardate un po cosa ho pescato?  Fonte: BresciaPoint ; Fonte: Legambiente ; Fonte: Tantopersapere , Fonte: Sito M. Saponaro .

Friday, December 3 2010

Per chi pensa che i cartoni Disney non siano educativi!

Per chi non fosse uso alla sostanza: MDMA (3,4-metilenediossimetamfetamina), più comunemente nota come Ecstasy.

Sempre per chi non lo sapesse: con Crystal meth ci si riferisce alla forma più pura della metanfetamina.

Si, addirittura questo è incluso nelle "recreational drug" noto meglio come "laughing gas parties".

Un'altra strofa

Me ne frego
Versione del dopoguerra
XX secolo
Fonte Wikipedia
Me ne frego è il nostro motto,
me ne frego di morire,
me ne frego di Togliatti
e del sol dell'avvenire.

Se il sol dell'avvenire
è rosso di colore,
me ne frego di morire
sventolando il tricolore!

Ce ne freghiamo della galera,
camicia nera trionferà.
Se non trionfa
sarà un macello
col manganello
e le bombe a man!
 
Me ne frego!

Fonte: Corriere.it




Che si fa? Aggiungiamo un'altra strofa?


Wednesday, December 1 2010

Il misterioso "GOI"

Poco fa mi è capitato di trovare e leggere questo interessante articolo di Maria Lutero su Agoravox. Mi ha sinceramente colpito! Avevo letto più e più volte quei due unici (per ora) documenti "italiani" del database di Wikileaks ma non mi ero mai soffermato a riflettere su quella piccola sigla GOI. Le rivelazioni sono tutt'altro che "puro gossip", come alcuni delusi sostengono, vi è indicato il conflitto tra gli interessi economici italiani (commesse militari e idrocarburi) in Iran e i moniti degli USA che sono estremamente preoccupati di questa eccessiva "vicinanza" con il "nuovo Hitler" Ahmadinejad che tra 4-5 anni avrà la bomba atomica (secondo altri file Wikileaks) e ha attualmente missili che possono colpire l'Europa (ancora altri file Wikileaks)! Va bene, ma tornando al quell'inquietante GOI si legge:
Spinedi acknowledged that Italy had not yet imposed legally binding sanctions, but that the GOI had successfully used "moral suasion."

Ora, attenzione al termine "moral suasion", può essere preso letteralmente o considerare che è anche un modo di dire comune negli USA negli ambienti dell'economia e della politica. Può essere interpretato come: 

una “tattica di persuasione” usata da un’autorità (per esempio le istituzioni, la banca centrale) per influenzare e fare “pressione” sulle banche al fine di ottenere un effettivo comportamento socialmente responsabile, senza utilizzare la forza delle leggi e dei regolamenti.Nella maggior parte dei casi, l’atto di persuasione morale è un “ripiego” obbligato per l’istituzione , che avrebbe desiderato emanare un atto vincolante, ma risulta priva di tale potere.

Continuando a cercare si trova ancora,

Fassino said the PD supports the GOI's increased (military) support for Afghanistan, but stressed that strengthening civil and governmental institutions and economic development are equally important.
Questo GOI diveniva sempre più interessante! Facendo una rapida googleata vengono fuori questi risultati dalla ricera "GOI". Ma diamine se la cosa si faceva interessante!
Analizzando con maggiore attenzione il database Wikileaks non può tuttavia sfuggire come la sigla "GOI" sia una sigla convenzionale usata cablogrammi della diplomazia USA ed è usata centinaia di volte in questi documenti. In quasi tutti essi è chiaro il riferimento al "Goverment of India".
Per esempio qui o qui ne possiamo avere un'evidenza. Quindi, ancora una volta, sono da rilevarsi solo complotti internazionali, di importanza cruciale ma che non ci interessano affatto! Niente complotti del nostro piccolo pollaio italiano (per ora!). E' naturale interessarsi maggiormente alle cose che ci sono più vicine, ma come possono i nostri media continuare a trascurare tanto colpevolmente le pesanti rivelazioni che interessano l'estero? Mai possibile siamo tanto provinciali!
O forse dobbiamo concentrarci solo sul "fronte interno" che comincia la campagna elettorale?

Due parole sulla Legge Gelmini


Vorrei fare un commento a parte dei lutti e dei resoconti su quanto è accaduto e quanto accadrà il 9 dicembre con il via libera finale del senato alla riforma Gelmini. Per queste cose vi sono i giornali (quelli decenti sapete quali sono!), qualche programma di approfondimento televisivo (idem) e la rete.

La riforma Gelmini è il classico esempio di legge dei tempi odierni. Questo modo di legiferare sarà studiato dai politologi, io vi ho sempre percepito un modus operandi" codificato e scientifico. Gli elementi sono molteplici ma a piace soffermarmi su due: 

1) I provvedimenti mi ricordano le caramelle "Alpenlibe chocolate" ma sono molto molto meno dolci e saporiti. Vi è sempre un piccolo core centrale di cose auspicate già da tempo e positive che è usato come scudo sui media per nascondere un’infinità di magagne. 

2) La gestazione di questi provvedimenti è sempre tremendamente lunga, travagliata dalla revisione e dall’introduzione di sempre nuovi testi, da decine di sedute parlamentari e riunioni del senato. E' difficile e faticoso stargli dietro, specie se i media non ti aiutano. Ottenere il coinvolgimento delle masse e dei media è cosa difficilissima per una una volta sola... figurarsi 5, 6, 7 volte spalmate in un lungo arco cronologico! E' la strategia della "stanchezza". Lo spezzettamento e la dilatazione dei tempi spezzano l’impeto della protesta.

Questa legge è probabilmente l’ultima del periodo berlusconiano e mi dispiace sia riuscita a passare. Troppo grandi erano gli interessi in ballo, troppo poco hanno partecipato i media e l’università in tutte le sue componenti ha agito in maniera convincente solo nelle ultime due settimane. Hanno tutti ceduto al meccanismo di cui sopra. Ci ritrovo qualche elementi di questo qua.

Muoiono solo gli stronzi!!


La "Legge dei grandi numeri"afferma che ogni cosa ambisce inesorabilmente ad allinearsi alla media. Io penso che è per questo che in un paese di grande tradizione culturale, purtroppo ricolmo di gente piccola piccola, ogni tanto nasce qualche gigante che risolleva le sorti di questo popolo fino a che esso possa essere degno della definizione "italiano". Grazie Mario!

Tuesday, November 30 2010

Pensando a Monicelli

Adoro la "Commedia all'italiana" ed ho sempre desiderato condividere questa mia passione con gli amici! Mi piace parlarne ossessivamente se mi date spago... scene, registi, eventi, attori e caratteristi, poesia, odio, profumi, passato e presente. La risposta è stata spesso: "Ma daiiiii!! Ti piace quella roba? Non l'avrei detto che sei il tipo da Giovannona coscialunga o W la foca!". Infatti non lo sono (non che questi film non abbiano comunque il loro valore, Tarantino docet!).

"Commedia all'italiana" è un termine coniato in realtà dagli americani per descrivere un tipo (mal definibile come fenomeno unitario e coerente) di cinematografia italiana che si è imposta dagli anni '60. L'inizio è convenzionalmente datato appunto con l'uscita nelle sale nel 1958 de I soliti ignoti di Monicelli. Lo stesso Monicelli tuttavia riteneva impropri i tentativi di classificare il fenomeno con rigidi criteri temporali o stilistici. Egli riteneva il fenomeno "Commedia all'ltaliana"... con quella sua satira crudele racchiusa nel guscio della commediola, quell'amarezza di fondo che salva il plot dalla sciocca edulcorazione dei contenuti.... sia un fenomeno sempre presente nel nostro contesto culturale italiota! E' la riproposizione nel cinema e nei tempi moderni della  "Commedia dell'arte" dove Arlecchino (Bergamo) era il compagno di Pulcinella (Napoli) ed ogni regione aveva rappresentato una propria maschera. Come non riconoscere in quell'approccio disincantato alle cose della vita, quell'amarezza e durezza di fondo mascherata da leggerezza, l'ironia crudele, l'intelligenza vivace come mezzo di sopravvivenza alla condizione di sopraffazione, gli ITALIANI? La commedia dell'arte è il nostro vero tricolore che ha unito l'Italia ben prima dei piemontesi e del 1861, un'unione ben più solida di quella politica perché è una condivisione di modalità dell'animo, è un legame psicologico!

Mario Monicelli veniva fuori da questo, dalla migliore tradizione culturale italiana che ha saputo riproporsi  nei tempi del consumismo senza rimanerne avvelenata. Il consumismo sembra, dinanzi al nostro immenso retaggio culturale, solo come l'ennesimo "padrone" che infesta la penisola ma viene sbeffeggiato intelligentemente da Pulcinella e Arlecchino! Sono sicuro che  Pasolini evidenzierebbe questo nell'opera di Monicelli.



Avete visto? Quando parto a parlare di commedia all'Italiana..... Mi è molto piaciuta questa lista di Spinoza.it .

Sono stato veramente toccato dalla morte per suicidio di Monicelli e vi giuro che dopo l'intervento di Fazio in "Vieni via con me" e aver visto che si trattava di suicidio ho passato mezza nottata su Youtube a cercare le sue cose più belle che hanno partecipato alla mia formazione culturale e che amo. Non ho trovato tutto ma mi sono permesso di fare il mio personale collage monicelliano nel post precedente. Da grande estimatore di Monicelli ritengo la scelta di porre fine alla sua vita una decisione ben meditata da tempo e non frutto di disperazione o depressione del momento. Io correlerei il suo gesto a quello del padre che pose termine alla sua vita nel 1946. Monicelli disse a commento: « Ho capito il suo gesto. Era stato tagliato fuori ingiustamente dal suo lavoro, anche a guerra finita, e sentiva di non avere più niente da fare qua. La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena. Il cadavere di mio padre l'ho trovato io. Verso le sei del mattino ho sentito un colpo di rivoltella, mi sono alzato e ho forzato la porta del bagno. Tra l'altro un bagno molto modesto. »

Ieri mi è venuto da pensare che oramai ritenesse di avere assolto ad ogni cosa, l'ennesimo regime instauratosi in Italia era evidentemente al crollo e, nel suo piccolo di vecchio, aveva dato un aiuto anche lui. In un'animo profondamente laico come il suo non mi meraviglierebbe poi albergasse la paura dell' "accanimento terapeutico". Lungi da me porre giudizi sulla questione ma mi sembra chiaro come la pensasse un uomo come Monicelli in tal merito anche se non ho mai sentito sue dichiarazioni su questo particolare argomento. Mi è venuto anche da pensare un'idea balzana: non è che oltre alla fine definitiva dell'epopea berlusconiana ci stesse indicando il futuro .... il futuro politico, non so nemmeno come spiegarmi, molto più "vaticaneggiante"?

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