Giusto per capire meglio il personaggio, una vecchia interessante intervista (ai tempi del primo database su Iraq/Afganistan) di Julian Assange in cui spiega cosa è Wikileaks, le finalità e le modalità di azione.



naturalmente tutti sapete che due giorni fa Assange ha deciso di consegnarsi spontaneamente alle autorità inglesi, ha deciso di controbattere e difendersi dalle accuse postegli e da quelle che verrano poste. Il tutto è riportato da  Agoravox .

Dietro l'embargo (Amazon, Paypal, EasyDNS, etc.) a Wikileaks citato nell'articolo per taluni è palese la presenza di pressioni USA . Bella la battuta fatta da Jeff Jarvis :

“I can use Visa and Mastercard to pay for porn and support anti-abortion fanatics, Prop 8 homophobic bigots, and the Ku Klux Klan. But I can’t use them or PayPal to support Wikileaks, transparency, the First Amendment, and true government reform.”

Io spero che qui non inizi una nuova era di oscurantismo sulla rete! Mi auguro che la "fluidità" intrinseca del web e la "riottosità" proverbiale del popolo della rete scongiurino il rischio del cappio mediatico. Poi da tenere in considerazione sono anche gli interessi commerciali che in rete sono immensi! Le fortune di un servizio in rete sono rapidamente mutevoli, Amazon e gli altri ci pensino! Alternativa a loro esiste di già abbondantemente, come ricorda anche Massimo Martellini nel suo bell'articolo sul Post:

Non è sufficiente la polverizzazione del Primo Emendamento per trasformare una cretinata in un atto eroico, così vale la pena sottolineare che gli attacchi informatici sono piccoli comodi passatempi da cameretta, mentre la censura verso Visa, Mastercard, Amazon o Paypal, dovrebbe eventualmente, per i tanti che in questi giorni si sono sentiti offesi dalle prese di posizione di queste aziende contro Wikileaks, dar segno di sè attraverso altri metodi.
Che il dosactivism è roba buona per i titoli dei giornali di domani e per rinforzare una idea diffusa secondo la quale Internet sia un luogo di pratiche esoteriche e misteriose difficili da capire. Ho spostato il mio carrello di acquisti natalizi da Amazon a IBS, quando dovrò scegliere la carta di credito mi ricorderò di Mastercard ma i cinque minuti di effimera gloria degli hacker pro-Assange, quelli sono facili da capire, esattamente come quelli di chi ha abbattuto Wikileaks.org perché infastidito dalla pubblicazione in rete dei cablogrammi delle ambasciate. Si tratta di due opposte ed identiche imbeciliità di cui sarebbe bello poter fare a meno
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