Vorrei fare un commento a parte dei lutti e dei resoconti su quanto è accaduto e quanto accadrà il 9 dicembre con il via libera finale del senato alla riforma Gelmini. Per queste cose vi sono i giornali (quelli decenti sapete quali sono!), qualche programma di approfondimento televisivo (idem) e la rete.

La riforma Gelmini è il classico esempio di legge dei tempi odierni. Questo modo di legiferare sarà studiato dai politologi, io vi ho sempre percepito un modus operandi" codificato e scientifico. Gli elementi sono molteplici ma a piace soffermarmi su due: 

1) I provvedimenti mi ricordano le caramelle "Alpenlibe chocolate" ma sono molto molto meno dolci e saporiti. Vi è sempre un piccolo core centrale di cose auspicate già da tempo e positive che è usato come scudo sui media per nascondere un’infinità di magagne. 

2) La gestazione di questi provvedimenti è sempre tremendamente lunga, travagliata dalla revisione e dall’introduzione di sempre nuovi testi, da decine di sedute parlamentari e riunioni del senato. E' difficile e faticoso stargli dietro, specie se i media non ti aiutano. Ottenere il coinvolgimento delle masse e dei media è cosa difficilissima per una una volta sola... figurarsi 5, 6, 7 volte spalmate in un lungo arco cronologico! E' la strategia della "stanchezza". Lo spezzettamento e la dilatazione dei tempi spezzano l’impeto della protesta.

Questa legge è probabilmente l’ultima del periodo berlusconiano e mi dispiace sia riuscita a passare. Troppo grandi erano gli interessi in ballo, troppo poco hanno partecipato i media e l’università in tutte le sue componenti ha agito in maniera convincente solo nelle ultime due settimane. Hanno tutti ceduto al meccanismo di cui sopra. Ci ritrovo qualche elementi di questo qua.