In Europa per parlare di pirateria bisogna tornare indietro fino a Salgari, anzi ben più indietro. In Germania si è appena aperto il primo processo per pirateria dall'anno 1624!! Alla sbarra sono 10 minorenni somali arrestati un anno fa dalla marina olandese nell'atto di sequestrare un cargo battente bandiera tedesca. Dopo l'estradizione in Germania si apre questo storico processo.

Mi ha interessato questa notizia in quanto non esiste nell'immaginario individuo più "brutto sporco e cattivo" del pirata! Quindi è tutto perfettamente in tono con l'animo di questo blog.

Avete visto il film di Ettore Scola Brutti, sporchi e cattivi ? Moravia recensì la pellicola sull'Espresso nel 1975 e la sua analisi è per me magistrale: 

"In questo Brutti, sporchi e cattivi si direbbe che Ettore Scola abbia voluto riprendere certi schemi del neorealismo. Ma non è così. Lo stile di Scola è diverso da quello di un De Sica almeno quanto i suoi poveri sono diversi da quelli del regista di Ladri di biciclette. Cosa è successo per provocare questa diversità fondamentale? C'è stato quello che Pier Paolo Pasolini chiamava il cambiamento antropologico del consumismo; e che noi, più modestamente, definiremmo la scomparsa della speranza di tempi migliori. A questi tempi migliori, non crede non soltanto Mazzatella che infatti si comporta come in una specie di negativa eternità: ma neppure il regista il cui sguardo è sempre alla ricerca di un effetto che colpisca piuttosto che di un tratto che commuova, testimonia un curioso ritorno del barocchismo irrealista, latente nell'arte italiana. In questo notevole film, l'insistenza sui particolari fisici laidi e ripugnanti potrebbe addirittura far parlare di un nuovo estetismo in accordo coi tempi, che viene ad aggiungersi ai tanti già defunti: quello del «brutto», dello «sporco» e del «cattivo». Comunque siamo in un clima piuttosto di contemplazione apatica che di intervento drammatico. Nino Manfredi ha creato con straordinaria misura e sottigliezza un personaggio memorabile".

Il cambiamento antropologico del consumismo, dai tempi di Pasolini, ha interessato non solo il nostro paese ma oramai l'intero globo, anche le ultime aree isolate del Borneo hanno ceduto alla spinta della "Globalizzazione". Pasolini prevedeva che il ragazzo di borgata romano, il classico sottoproletario del tempo, persi i valori tradizionali della sua cultura popolare ed abbracciati i nuovi concetti della sottocultura consumistica sarebbe stato inevitabilmente spinto indietro, ad uno stato di barbarie e violenza. Passava da uno stato di disagio ad uno di barbarie... diveniva brutto, sporco e cattivo! Un sottoprodotto, un rifiuto della società dei consumi da trattare adeguatamente con manganello, carcere e ghettizzazione. In pratica, se sul giovane di buona famiglia il nuovo dogma consumista aveva l'effetto di creare "il consumatore" , il giovane sottoproletario era schiacciato nell'impossibilità di poter consumare (e quindi essere nessuno) e veniva spinto inevitabilmente alla brutalità e alla violenza. Quanto erano vere queste parole! Visitando alcuni quartieri di Napoli vedo l'incarnazione della teoria nella realtà sociale di oggi.

Lo stesso vale, anche più esasperatamente, per i paesi del terzo e quarto mondo. Li è come se il 90% della popolazione si trovi nella condizione del sottoproletario pasoliniano. La Somalia ha poi una storia tanto amara e recente sulle sue spalle. Volendo ironizzare, possiamo dire che i somali si sono visti sottrarre persino gli introiti che derivavano dallo smaltimento dei rifiuti tossici, in quanto è risultato più economico sversarli direttamente in Campania, nuova pattumiera d'Italia e d'Europa. Poi  comprendiamo perché dei minorenni prendono un kalashnikov tra le mani ( è più facile reperire un mitra che un po di pane in certi luoghi!) e vanno ad assaltare navi piene di petrolio e prodotti tecnologici così avanzati da non essere neppure commercializzati in Africa.

Intanto torniamo indietro sociologicamente, oggi sono tornati i pirati dopo 400 anni... domani torneranno i Vandali o gli Unni? Quanto sopporteremo veder imbarbarire questo mondo per l'adesione ad un'idea di economia e società sempre meno consona al concetto di civiltà?